Complicato e difficile, in questo scenario mondiale di inquietudine e timore, il pensare che ci stiamo di nuovo avvicinando al clima festoso del Natale e del Capodanno: ciascuno raccoglie in sé lo sgomento per i tanti fatti di violenza che accadono sul pianeta, alcuni a noi molto prossimi. Ben sappiamo che la difesa delle nostre radici, della nostra identità culturale, deve essere assolutamente ferma, nel dovuto, consapevole rispetto per chi, nella pace, è diverso. Penso al nostro Sacro Monte e a quello che, come Associazione, abbiamo individuato essere, per il presente e per il futuro, IL NOSTRO PRESEPE: la imponente e dolce scultura in terracotta raffigurante la NATIVITA’ di Angelo Maineri. L’opera, situata appena sopra la stazione a monte della funicolare, sulla via Sommaruga, venne donata dal maestro al nostro Sodalizio nel lontano 1997. A distanza di tanti anni, questa preziosa e straordinaria Natività richiedeva un accurato restauro, il rifacimento del basamento e una protezione dalle intemperie che la avvolgesse con un velo trasparente.
Sul finire dell’anno 2013 e nel corso del 2014, grazie alle quote associative pervenute da Voi tutti e facendo leva sul vecchio adagio “con tanti mattoni si costruisce una casa”, ci siamo molto impegnati per portato a termine queste opere. Ora, per questo Natale, abbiamo pensato alle piante e agli ornamenti...grazie al comune di Varese, abbiamo installato una cometa luminosa che ne indicasse, anche da lontano, la presenza. … Il presepe, e non l’albero, rappresenta per il nostro culto e le nostre tradizioni, il vero significato del Natale: la Nascita e la Rinascita, se non religiosa, in senso spirituale.
Ecco il NOSTRO PRESEPE. Mi affiora spontaneo, nella sua contemplazione, un sentimento di speranza e di fiducia verso un mondo e un futuro migliori. Questa Natività mi riconcilia con il presente ed anche gli auguri di ogni bene, iniziando da qui, si generano spontanei ed affettuosi, per Voi tutti e per i Vostri Cari.
Vi chiedo di sostenerci, di rimanere a noi vicini, ne abbiamo bisogno…sempre.
Ambrogina Zanzi