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Domenica 22 aprile ore 14.
Con il nostro patrocinio: concerto del Corpo Musicale Mornaghese, del Gruppo Fiati "G. Colombo" e del coro Harmonia, in ricordo di Renzo Eusebio.
Direttore: Loriano Blasutta.
Bel concerto quello di oggi in Santuario al Sacro Monte e, nonostante l'orario non proprio comodissimo, un buon concorso di pubblico.
Il Corpo Musicale Mornaghese, nostro socio da anni, si è esibito con maestria in un repertorio classico e religioso con brani di Monteverdi, Mouret, Haendel e Dvorak. Nella seconda parte col coro, si è poi cimentato con organico ridotto nella Missa Brevis del contemporaneo J. De Haan, in modo molto misurato senza prevaricare rispetto al coro. Un'esibizione piacevole, segno di un ottimo lavoro di calibratura da parte del Direttore.
Come si propaga un incendio boschivo? Quali sono le condizioni favorevoli che lo possono alimentare e quali quelle sfavorevoli che lo possono contenere o addirittura arrestare?
Queste domande, e molte altre, hanno trovato risposta nella "conversazione" di sabato 21 aprile, tenuta presso la nostra sede dal Prof. Bruno Cerabolini, ordinario di Botanica Ambientale e Applicata dell'Università dell'Insubria.
Dal triangolo del fuoco, costituito da carburante, ossigeno e calore, dove basta l'assenza di uno solo di questi fattori per estinguere la fiamma, ai tipi di essenze arboree più i meno resistenti al fuoco.
E ancora un'analisi dell'andamento degli incendi nei vari continenti, dovuti a diverse cause, come le pratiche di debbio, o bruciatura delle stoppie, e di distruzione delle foreste per avere terreno coltivabile, soprattutto nelle aree depresse del globo.
Molto tempo prima che la Lega Lombarda di Bossi e di Maroni attirasse le luci della ribalta sulle Prealpi, a Varese arrivavano i big della politica romana, Giulio Andreotti a “scoprire” la statua di Paolo VI al Sacro Monte, Aldo Moro ad inaugurare il convitto De Filippi, il “re dei palazzinari” Gaetano Caltagirone a studiare il possibile rilancio immobiliare di S. Maria del Monte. L’uomo che aveva le conoscenze giuste in riva al Tevere era il sacromontino doc Giuseppe Zamberletti, figura di spicco della politica italiana, sei legislature alla Camera, una al Senato e qualcosa come trentadue anni di vita parlamentare alle spalle. Un uomo della Prima Repubblica e un “esempio di altissimo impegno” per usare le parole con cui l’allora sindaco Attilio Fontana gli consegnò la Martinella del Broletto 2014, massima onorificenza di Varese.
Quando apre l’album dei ricordi Zamberletti è un pozzo di aneddoti e lo fa, su invito di Ambrogina Zanzi, per la prima conferenza del 2018 nella sede degli Amici del Sacro Monte. “Riuscii a portare Aldo Moro a Varese con l’astuzia – racconta – Volevo farlo partecipare all’inaugurazione del convitto De Filippi che don Pigionatti aveva appena finito di costruire. Ma il De Filippi è una scuola privata e la presenza del presidente del consiglio dei ministri avrebbe creato polemiche. Che fare? La provincia di Varese compiva quarant’anni ed ecco il punto di compromesso. Aldo Moro avrebbe prima visitato la Provincia e poi il De Filippi. All’inaugurazione fu accolto da un incredibile entusiasmo, autorità, polizia, carabinieri, famiglie, studenti di colore e perfino marinai. Sbottò: “Ma questa non è una scuola, è l’arca di Noè”.