L'Associazione "Amici del Sacro Monte" augura a Soci e simpatizzanti di trascorrere un Natale di pace e serenità, nonostante il periodo di pandemia e restrizioni che stiamo vivendo, sperando che il nuovo anno porti davvero novità positive: ne abbiamo tutti bisogno!
Per queste festività il Sacro Monte è stato addobbato come non mai, grazie al lavoro di un gruppo di abitanti e volontari. In molti sono saliti in questi giorni per ammirare le scenografie luminose e gli allestimenti dei presepi, tra cui anche il nostro realizzato dal pittore Mario Alioli che quest'anno è stato disposto in più punti del borgo. Pubblichiamo qui alcune foto per chi non fosse riuscito a salire prima della nuova chiusura, insieme a un "Raccontino per il Natale" inviatoci dalla nostra Socia volontaria Renata Ballerio, che ringraziamo di cuore per il contributo.
Maria Rosa Bianchi
C’era una volta... non è l’inizio di una favola, ma un mio sospiro esasperato. Da una settimana sto cercando un libro speciale: la mia prima antologia di Latino. Il titolo… dimenticato... ma era di Manna, Francesco Manna.
E ricordo bene la mia gioia di dodicenne nel leggere -vabbè con qualche aiutino- la nascita di Gesù in quel latino, quasi facile.
Già... c’era una volta uno studio rigoroso del Latino e tradurre era, almeno per me, come comporre un puzzle. Tessere di parole, tessere di desinenze. Mi sembrava un bel gioco. Gioco con le sue regole da capire, come nella vita.
Factum est autem in illis diebus… mi ricordo soltanto questo di quel capitoletto della nascita di Gesù secondo Luca.
Allora non sapevo che il vangelo di Luca, insieme con quello di Giovanni, sarebbe diventato il mio Vangelo preferito. Chissà perché... forse per un interesse culturale? Luca, abbreviazione di Lucano, medico, conoscitore della lingua greca e dei metodi dei buoni storici greci.
Da dodicenne sapevo pochino. Però mi piaceva il racconto della nascita di Gesù.
In illis diebus, in illo tempore, costrutto così diverso dalla grammatica dei classici, ma così forte dentro la mia memoria.
Era il latino della vulgata editio, preziosa opera - come appresi anni dopo - di revisione compiuta da San Gerolamo. E manco sapevo che Sofronio Eusebio Girolamo o Gerolamo e perfino Gironimo fosse stato criticato dai cristiani più conservatori. L’ho capito meglio quest’anno. 2020... 1600 anni dalla sua morte, avvenuta a Betlemme.
Ricordare è sempre utile: mi dico cercando quella vecchia antologia.
C’era… c’era… chi cerca trova. Un motto che è la mia bussola. Lo ripeto spesso anche alla mia “amichissima”, una ragazzina di tredici anni che mi chiama così da quando ci conosciamo. In fondo è bello, qualche volta, trasgredire le regole, almeno quelle grammaticali.
E quell’invito a cercare per trovare glielo dissi anche durante una passeggiata alle cappelle del Sacro Monte. Ci fermammo alla Terza e le proposi di cercare delle scritte in latino, lingua a lei sconosciuta. Non trovo nulla, mi disse. Cerca… guarda in alto... le ripetei.
Ah, in alto vedo qualcosa... im ple ti sunt... sillabò.
Si compì il tempo del parto, giunse per lei il tempo di partorire… impleti sunt dies ut pareret…. Le leggo la frase.
Guarda – mi disse – ho vista un’altra scritta... et pannis eum involvit, et reclinavit eum in praesepio…
Ho capito che cosa c’è scritto… mi disse. Io sorrisi perché ritrovai in una tredicenne la mia gioia di tanti anni fa... e ancora una volta mi commossi per la dolcezza materna di quel reclinavit… nella mangiatoia.
Chi cerca… trova, magari guardando in alto.
Renata Ballerio